La rieducazione motoria comprende le tecniche destinate ad ottenere il ripristino, nei limiti del possibile, delle condizioni normali nei casi di lesioni interessanti l'apparato motore inteso nel senso più lato: ossa, articolazioni, muscoli, controllo nervoso.
In presenza di una limitazione acquisita della funzione articolare, si impone un attento esame mirante a valutare finemente le componenti in gioco e finalizzato a programmare un appropriato trattamento riabilitativo. Nell'ambito della terapia fisica e della riabilitazione, assume un valore particolare il trattamento chinesiterapico, cioè la cura del movimento consistente nel movimento stesso.
Il trattamento chinesiterapico è costituito da un insieme di esercizi che hanno uno scopo definito e raggiungibile attraverso la ripetizione dell'esercizio stesso nel tempo. Il movimento riporta ai valori fisiologici la quantità del liquido sinoviale necessario alla lubrificazione e nutrizione della cartilagine articolare; determina la rottura delle aderenze fibrose, determina la normalizzazione dell'orientamento delle fibrille costituenti i legamenti; normalizza il contenuto di acqua, glicosaminoglicani e collagene della matrice connettivale, migliorando la proprietà viscoelastica propria della componente connettivale.
Con il movimento si combattono quindi la perdita di elasticità dei tessuti molli, le contratture muscolari, le aderenze. La ripetizione dell'esercizio terapeutico e non solo la sua corretta esecuzione, assicura efficacia al trattamento chinesiterapico.
Classificazione dei tipi di movimento terapeutico
- chinesiterapia passiva
- chinesiterapia attiva
La chinesiterapia passiva comprende:
1. allineamento posturale passivo;
2. mobilizzazione passiva in rilasciamento;
3. mobilizzazione passiva forzata.
La chinesiterapia attiva comprende:
1. esercizi attivi generali;
2. esercizi attivi segmentari (liberi, assistiti, contro resistenza);
3. tecniche di facilitazioni neuro-muscolari;
4. rieducazione funzionale
L'allineamento posturale passivo è l'insieme dei provvedimenti che vengono adottati perchè un paziente, a letto per lungo tempo, non vada incontro ad alterazioni delle articolazioni, dei muscoli, ecc. La mobilizzazione passiva in rilasciamento consiste nell'attuazione di quelle manovre idonee al mantenimento di uno stato anatomico e funzionale, tale da evitare possibili rigidità e deformità.
Il suo scopo è quindi di conservare nel paziente lo schema motorio, di tenere libere le articolazioni, di prevenire aderenze e retrazioni.
La mobilizzazione passiva forzata consiste nel vincere le resistenze offerte non più dalla contrazione muscolare del paziente, ma da aderenze cicatriziali, retrazioni cutanee, muscolari, capsulari, ecc. che si sono ormai prodotte.
Gli esercizi attivi generali sono quegli esercizi che interessano tutto o gran parte del corpo, la cui attuazione trova massima applicazione in scopi medici ben precisi, sia terapeutici che preventivi.
Gli esercizi attivi segmentari si avvalgono di contrazioni isometriche ed isotoniche. Le tecniche di facilitazione neuro-muscolare sono delle metodiche chinesiterapiche volte a migliorare l'attività dei muscoli paretici o plegici mediante l'attivazione di meccanismi centrali. In pratica esse consistono nell'esecuzione di particolari manovre o nel mantenimento di determinate posture, che stimolano i recettori periferici, provocano la liberazione di impulsi afferenti la cui ripetizione induce una modificazione temporanea o permanente di neuroni e di interi circuiti sinaptici. La rieducazione funzionale consiste nel mantenere in piena efficienza quei muscoli e quelle articolazioni non colpiti da malattie o traumi quando il paziente è costretto al riposo per una qualsiasi causa. Indicazioni principali:
- abbinata ad ogni terapia strumentale; nei blocchi articolari in tutte le forme di ipotonotrofia
- come azione mobilizzante e trofica
Controindicazioni principali:
- non esistono controindicazioni generali