PRINCIPIO
è una corrente endogena bidirezionale e a bassa frequenza, che si viene a formare in seno ai tessuti nel punto in cui si incrociano due correnti a media frequenza. Si chiama interferenziali perch&erave; si forma ed interferisce con i tessuti nel punti in cui due correnti a media frequenza si incrociano.
Ha un'azione profonda e presenta un'amplificazione dell'intensità.
EFFETTI TERAPEUTICI
- Azione profonda: deriva dalle caratteristiche intrinseche delle correnti a media frequenza, verso le quali la cute oppone una minore resistenza perchè l'impedenza elettrica della cute si riduce man mano che aumenta la frequenza. Produce un'azione in profondità che non è realizzabile con le diadinamiche, le quali agiscono prevalentemente nei tessuti superficiali.
- Amplificazione dell'intensità erogata: all'interno dei tessuti l'intensità della corrente interferenziale è maggiore rispetto a quella presente a livello degli elettrodi, perchè le intensità delle correnti erogate dai due generatori si sommano.
La corrente interferenziali viene utilizzata in campo fisioterapico a scopo eccitomotorio ed antalgico.
MODALITA' DI APPLICAZIONE
- Effetto eccitomotorio: provoca la contrazione dei muscoli normalmente innervati e profondi.
- Analgesia: potrebbe provocare vasodilatazione la quale, attraverso l'aumento del flusso sanguineo locale, rimuoverebbe dai tessuti le sostanze algogene.
Nell'effettuare le sedute di corrente interferenziali bisogna seguire le seguenti norme:
EFFETTI ELETTROFISIOLOGICI
- Gli elettrodi vanno posizionati in modo da far incrociare, a livello della zona corporea da trattare, le linee di forza dei due campi elettrici.
- La frequenza della corrente può essere variata in relazione agli obiettivi da raggiungere. L'intensità della corrente va regolata sulla sensazione del paziente.
L'effetto elettrofisiologico varia con la frequenza impiegata anche se non vi è un'azione nettamente differenziata, in quanto a seconda del tipo di corrente, in ogni trattamento si ritrovano contemporaneamente, in grado minore o maggiore, sia l'effetto eccitomotorio che quello antalgico.
In linea generale le frequenze di 50-100 Hz hanno prevalentemente un effetto antalgico, mentre le frequenze inferiori a 50 Hz hanno un effetto eccitomotorio che diventa sempre più intenso al di sotto di 25 Hz.
Le correnti interferenziali di media frequenza sono in grado quindi di penetrare in profondità dove presentano un'intensità superiore rispetto a quella esistente a livello della cute. Nessuna delle due correnti, di per sè, presenta un'intensità tale da eccitare le fibre nervose e non venendo raggiunta la soglia di sensibilità risultano impercettibili dal paziente.
L'intensità subliminare in superficie, la diminuzione dell'impedenza cutanea, l'assenza degli effetti elettrolitici concorrono a rendere tali correnti meglio tollerate rispetto ad altre. L'azione eccitomotoria, data la durata assai breve degli impulsi, si verifica soltanto nei muscoli normalmente innervati per cui tali correnti trovano impiego in traumatologia allo scopo di mantenere il trofismo muscolare e di ridurre l'osteoporosi.
Indicazioni principali:
- dolori nevralgici
- periartriti
- dolori spastici
- turbe trofiche
- disturbi neurovegetativi
Controindicazioni principali:
- Presenza di metalli in situ
- Dermatiti
- ferite